BIOGRAFIA

Elisabetta Marnoni

Il percorso professionale ha molto influenzato Elisabetta Marnoni nella sua direzione artistica e nella creatività. Nata a Milano, prima disegnatrice e poi stilista si contraddistingue nell’ambito tessile.
Un’intensa ricerca creativa ed una particolare attenzione al cromatismo sono il suo segno di riconoscimento.
La sua ricerca artistica è tesa all’espressione dei moti dell’animo attraverso forme e textures materiche che danno vita ad un linguaggio semantico per trasmettere emozioni e messaggi soggettivi dell’anima.
Partecipa alla sua prima mostra personale nel settembre 2020, presso l’antico Oratorio della Passione annesso alla Basilica di S. Ambrogio a Milano, in una cornice rinascimentale affrescata dalla Scuola del Luini

Opere

Un percorso in armonia tra
mente, cuore, spirito e anima

A cura di SIlvia Ceffa

Ingegno, dote artistica e passione muovono l’intento dell’artista verso una riflessione di contenuto. Elisabetta Marnoni disegnatrice, stilista, amante dell’arte e della creatività, grazie al suo percorso professionale è riuscita a crearsi un bagaglio ricchissimo di intuizioni ed esperienze. Ritroviamo nelle sue opere il fascino dell’artigianato e della manifattura tessile espresso attraverso un’accurata ricerca artistica con particolare attenzione al cromatismo, grande manualità, diversità tematica, sperimentazione, conoscenza e utilizzo di svariati materiali.


Elisabetta Marnoni si concentra sull’essenziale attraverso un procedimento costruttivo di lenta e accurata giustapposizione delle parti da cui risulta una composizione armonica ed equilibrata. Acquisisce così un ruolo fondamentale lo spessore fisico, il colore, l’applicazione di materiali, la ricchezza di elementi geometrici che ci trasportano a comprendere quei frammenti primari di realtà necessari per assaporare la forza dell’intero. Eleggendo questa tecnica a vero e proprio codice, la definisce e la rende riconoscibile. Si tratta di un processo creativo dove la sintesi è suprema. Tutta la sua arte si ritrova nella citazione di Antoine de Saint-Exupéry: «La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più nulla da togliere». Nelle opere Luna ed Eclissi gli elementi in rilievo segno-immagine producono una specifica significazione contribuendo al significato complessivo dell’opera.


Ciò che colpisce è l’essenza del suo duplice linguaggio espressivo: il connubio tra il processo materiale e quello spirituale. Una stretta connessione tra la ricerca del sé e la scintilla divina che si trova in fondo all’anima di ogni essere umano. Elisabetta Marnoni ricerca, realizza e trasmette un’armonia interiore ed esteriore per veicolare energia esprimendo attraverso il gesto pittorico la sua unicità artistica e personale. Questa doppia visione tra linguaggio e significato, tra forma e contenuto, si ritrova nella dimensione del piano plastico dell’immagine e l’enunciazione della trama del dipinto che si articola su due livelli, una zona liscia di puro colore per la chiarezza percettiva e una zona con nervature e rilievi dove si ha la differenziazione. Ne risulta uno studio accurato della superficie, delle sfumature, della composizione e delle contaminazioni, infatti le opere Contaminazione1 e Contaminazione 2 ne sono un chiaro esempio.


L’organizzazione spaziale ha un’importanza fondamentale, un oggetto rappresentato in alto ha qualità espressive diverse da quello stesso oggetto se raffigurato in basso, se disegnato largo o stretto, a destra o a sinistra, centrale o periferico. Le qualità relative ad una collocazione in alto o in basso dipendono dall’esperienza visiva umana del cielo e della terra, le qualità relative ad una collocazione a destra o a sinistra dipendono invece dai significati a destra il bene e a sinistra il ciò che è strano e il posizionamento di forme al centro rappresenta il sacro.

La frase celebre di Marco Aurelio: «Chi vive in armonia con se stesso vive in armonia con l’universo» rispecchia la poetica di Elisabetta Marnoni che attraverso la sua arte comunica il sé. Lo fa in modo naturale esprimendo la sua vitalità ed energia attraverso le vibrazioni ed i benefici dei cinque colori basilari: bianco, rosso, blu, giallo e verde associati ciascuno ad un chakra, ad un centro d’energia nel corpo. Attraverso il loro impiego si può accedere ad uno stato meditativo ponendo l’attenzione sull’importanza di veicolare messaggi attraverso l’arte: significato manifestato all’interno dell’opera Impronta nell’Universo


L’artista condivide con lo spettatore una sorta di viaggio che lo conduce dentro l’opera, lo connette nel profondo verso il bello che lo circonda fino a raggiungere l’infinito. La qualità di Marnoni è comunicare esprimendo se stessa, le sue composizioni sono diari di vita. Si tratta di un’arte che rievoca il senso dell’importanza dell’agire, un meditare che precede il gesto artistico prima che esso possa tradursi in immagine. Un bellissimo (non usare la parola bellissimo!) percorso artistico dove trovare idee per portare sempre di più in armonia il nostro mondo interiore dalla mente al cuore, allo spirito, all’anima.

Luce e amore
innescano la sua potenza cromatica

A cura di Massimiliano Bisazza

L’artista si esprime in virtù di un background che parte dal mondo tessile e del design, laddove le textures si mostrano con una certa serialità, tipica della decorazione insita nella trama e nell’ordito. La creatività artistica presente nelle sue opere, ulteriormente a quel percorso, aggiunge una forte connotazione emotiva.


Il suo itinerario spirituale si evince dalla continua ed estenuante ricerca del “Sè”, dall’incontro personale con quella che ama definire “la scintilla divina” che si palesa nell’anima e nell’intimo di ogni essere umano. La meditazione e l’arte si incontrano sulle tele in un connubio di cromatismi che volteggiano poeticamente tra le nuances accese e tra quelle più tenui, bianche, delicate. Totalmente pure.


Leggo un profondo desiderio di ricerca, di candore e di semplicità, che albergano nel cuore dell’artista Marnoni e che generano una matrice essenziale; quella stessa matrice che permea, quindi contamina, sia il segno che il colore nelle opere presenti in mostra.

L’ausilio della tecnica mista utilizzata nella creazioni di tutte le opere in mostra, inoltre, permette una totale libertà espressiva e comunicativa, passando dalle superfici dove il colore è steso su un piano bidimensionale a una superficie dove invece il colore è materico e tridimensionale. La sintesi della poetica dell’artista è chiaramente rintracciabile nella tela “Impronta nell’universo”, nella quale l’idea della genesi echeggia come potente metafora emersa dall’impronta divina. In “Labirinto” percepisco l’estenuante “perquisizione” dell’anima in cerca di quella strada Maestra, di quella via d’uscita, necessarie e fondamentali all’essere umano per evolversi interiormente.


“Possiamo comprendere l’essenziale solo partendo dai particolari. Perché non possiamo sapere quale particolare sarà importante in seguito, quali parole metteranno in luce qualcosa”. - Sàndor Màrai -

“Luce” e “Amore” innescano la potenza cromatica che giunge alla nostra iride assieme alla matericità presente sulla superficie della tela. Il rosso della passione amorosa si confronta con il giallo primario della luce percepita. Opere in contrasto con la serie degli “Elementi” che sono dotate di quella castità che solo il bianco sa donare; che ci portano a riflettere sulle nostre percezioni: strati cromatici intensi da una parte e bianco luminoso dall’altra. Il segno minimale mi conduce a quella lettura che è scevra da linee ampollose e che, anzi, trasporta in nuce il messaggio di un’attenzione verso ciò che è necessario, mai verso il superfluo; contrariamente a quanto affermato a livello mediatico nella nostra attuale epoca storica. Del resto come scriveva il grande Alejandro Jodorowsky “Il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale”, ed è con questa riflessione atemporale che desidero lasciare al fruitore: istigandolo benevolmente alla riflessione, verso una maggiore consapevolezza della ricerca interiore e tralasciando, così, ciò che è futile e caduco.


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ELISABETTA MARNONI

"Tensioni nascoste
che si fanno spazio per
riemergere e dissolversi"



Mostra personale


2020 Oratorio della Passione, Basilica di Sant'Ambrogio, Milano


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Mostre collettive


2023 Stanze delle meraviglie – Wunderkammer, VI edizione luglio 2023, Villa Giulia, Pallanza
2023 Mezzo minuto di raccoglimento, XII edizione, Panni Stesi, Sala dei Mercanti Santa Maria dell'Orto, Venezia
2023 Poliedrica, Associazione Culturale San Marco, Novara
2022 Un astratto all’improvviso, Broletto Novara
2022 Premio Arte Novara
2022 Fiera di Genova associazione 2 colli
2022 Galleria Spazio Porpora, Milano
2021 Premio Buonarroti, Lucca
2020 Galleria Intrecciarte, Pietrasanta
2020 La Rinascita, Galleria Spazio Porpora, Milano
2019 Omaggio a Leonardo, Chiesa Santa Maria dell’Assunta, Milano
2018 Il gusto dell’Arte, Castello Visconteo Sforzesco, Novara, Premio segnalazione
2018 Il gusto dell’Arte, Villa Cicogna, Trecate
2018 Il gusto dell’Arte, Palazzo Bellini, Oleggio Grande

2018 Arti mobili, Milano
2018 Premio Nazionale d’Arte città di Novara, Broletto, Novara
2017 Palazzo Scroffa, Ferrara
2017 Combinazioni ed essenza della materia, Spazio Moderno, Arona
2017 Il gusto dell’Arte, Palazzo Bellini, Oleggio Grande
2017 Fil Rouge, Spazio Mortara, Milano
2017 Premio Gaudenziano, Broletto, Novara
2017 Premio Arte Novara, Broletto, Novara
2017 Arte Borgo Gallery, Roma
2017 Spazio Porpora, Milano
2016 Spazio Moderno, Arona
2016 Arte sul Naviglio, Naviglio Grande, Milano
2016 For Art, Maestri al Museo Mit, Torino
2015 Spazio Moderno, Arona
2015 Galleria Intrecciarte, Pietrasanta


Contatti


M: elisabettamarnoni@hotmail.com
T: ‭+39 348 0304402‬